Caro don Domenico Lavaggi oggi è doveroso salutarTi ed esprimerTi il mio più grande ringraziamento per aver avuto il privilegio di condividere con Te una intensa, profonda e significativa esperienza comunitaria e personale nella parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù, nel quartiere extra urbano del Limone-Melara, alla Spezia.
Eri
la nostra guida spirituale, ma anche un maestro di vita, ma soprattutto colui
che moderava le intemperanze di noi (allora) giovani pieni di vitalità e di
volontà di “cambiare tutto”; la Tua
saggezza era per il grande gruppo parrocchiale dei giovani un elemento di
crescita positiva concretamente incanalata in tante iniziative: dai campeggi
estivi alle raccolte delle medicine da mandare in Africa, dalla raccolta della
carta per finanziare le iniziative sociali alla solidarietà agli operai in
sciopero; dalle iniziative sportive e ricreative alle tante opere di
solidarietà sociale.
Sono
stati anni assai intensi, dove accanto alle esigenze di vivere il cristianesimo
in maniera più intensa e autentica si coniugava la spinta per un rinnovamento
nell’impegno sociale e politico, rifiutando le ideologie per scegliere l’uomo
nella sua articolata umanità.
Abbiamo
condiviso per dodici anni tutte le vicende religiose e sociali della comunità
parrocchiale, abbiamo affrontato insieme le complesse problematiche allora
presenti: dall’inquinamento alla disoccupazione, dai licenziamenti alle crisi
aziendali, dalla partecipazione della popolazione nel quartiere e nella scuola
all’educazione sociale e professionale, dagli aiuti ad alcuni villaggi africani
e brasiliani alla solidarietà per i “bisognosi” locali.
Poi le vicende della vita (per studio, lavoro
e famiglia) hanno costretto ciascuno di noi a fare scelte differenti l’uno
dall’altro e inevitabilmente il gruppo si è sciolto; Tu hai continuato la tua
vita sacerdotale in quel di Levanto, mentre noi ci siamo sparsi in varie
province e i contatti con il tempo si sono attenuati.
Il
tempo trascorso e la distanza non ha scalfito né il ricordo di quell’intensa
esperienza religiosa e sociale, né l’affetto
di tutti noi per Te. Per questo, oggi molti di quei “giovani” Ti ricorderanno
con particolare affetto; del resto, quando nell’aprile 2006 ci hai comunicato
il barbaro assassinio avvenuto in Brasile del nostro caro e comune amico Don
Bruno Baldacci, avevi chiesto a ciascuno di noi di rivolgere una comune
preghiera e un ricordo, fermandosi tutti nello stesso momento pur essendo
ciascuno di noi in luoghi diversi e distanti … e così è stato fatto allora … e così
oggi si ripeterà.
Credo
che a Te si possano applicare le parole di San Paolo (2 Timoteo 4:7-9): hai combattuto
la buona battaglia, hai terminato la Tua corsa, hai conservato la fede. Ora Ti resta
solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, sicuramente Ti ha
già consegnato, a Te come anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la Sua
manifestazione.
Caro
“DON” grazie di tutto. Ciao.
Euro
Mazzi